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Elena Gastaldon è una designer a 360 gradi.
Collabora con le aziende orafe per la realizzazione di nuove linee di gioielli, offrendo loro la sua decennale esperienza grafica e tecnica.
Le sue collezioni di gioielli hanno sempre una filosofia ispiratrice che li accompagna, che si riflette poi nell'immagine del prodotto e del packaging.

Spesso la designer propone e progetta nuovi loghi, non solo per le aziende che producono gioielli. Suo ultimo lavoro infatti è con una azienda italiana che imbottiglia acqua minerale e che esporta in tutto il mondo.

- Come avviene il primo approccio con il cliente per la realizzazione di disegni/modelli di gioielli sia in oro che in argento?

“L'appuntamento è in azienda, un colloquio per comprendere bene le aspettative del novo progetto e entrare in sintonia con il prodotto già in produzione. Il timore più grande dell’azienda è di dover stravolgere la produzione in corso o di rallentarla con l'introduzione di tecniche e materiali nuovi (in realtà le tecniche e i materiali sono antichi, ma meno conosciuti); c’è anche un “rifiuto inconscio” di chi poi realizza l’oggetto, la paura di non essere in grado o la pigrizia di cambiare l’approccio al proprio lavoro (è difficile per tutti). Per le piccole realtà artigianali è più facile perché non sono costrette dai limiti della catena di montaggio. Io sono convinta e lo ribadisco, che per creare gioielli innovativi ed essere riconosciuti a livello creativo dobbiamo osare e rischiare.”

- Quanti incontri effettuate prima di arrivare ai disegni/modelli definitivi?

“C’è poi un secondo incontro per discutere su degli schizzi di massima, serve per verificare di aver centrato l'aspettativa, altrimenti si cambia rotta, senza perdere troppo tempo in disegni elaborati a livello grafico. Nel terzo incontro c’è la consegna del progetto finale e la discussione con i modellisti per la realizzazione dei prototipi. Nel quarto incontro si fa la verifica e gli eventuali aggiustamenti dei prototipi per la produzione”.

- Quanti disegni/modelli realizzate per arrivare a far sì che il cliente scelga una collezione?

"Dipende, da un minimo di 5 disegni fino ad un massimo di 15-20 schizzi”.

- Hai un book? Che tipo di disegni /foto contiene?

“Avevo un book, è servito all'inizio della mia carriera di designer, oggi sono già conosciuta per i lavori che ho realizzato con le aziende con le quali ho collaborato. Ho anche una collezione personale di gioielli che ho disegnato e prodotto personalmente, sono molto particolari, sia per i materiali utilizzati, sia per le tecniche di lavorazione; vengono esposti in mostre e fiere e mi servono per far conoscere la mia creatività e le tecniche di lavorazione”.

Intervista di Nilva Maran